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Premier League

Una nobile decaduta: Man United


 Il focus, qui, vuole spostarsi sulla Premier League inglese, forse uno dei più bei tornei del mondo, avvincente e molto seguito in ogni nazione del globo terracqueo. Fra l'altro è una delle competizioni più antiche della storia del calcio visto che questo sport nacque proprio in Inghilterra nel 1863 con la prestigiosa FA Cup.

Una delle squadre che ha certamente segnato la storia del football europeo è il Manchester United. Una società trionfante sia nel proprio paese, sia in Europa, dove hanno militato molti campioni come Wayne Rooney, Ryan Giggs o Dimitar Berbatov (solo per citarne alcuni, e facenti parte della storia recente). Per lunghissimo tempo è stato il manager Sir Alex Ferguson a condurre la squadra verso i successi.

In questo momento della storia è in corso la fase più buia, una fase di transizione. La necessità di fondare un nuovo ciclo comporta un intervallo di tempo in cui non solo non si vince più nulla, ma dove si corre il rischio di non riuscire ad ottenere i risultati minimi, come la qualificazione ai gironi di Champions League. Oggi il timoniere è Ole Gunnar Solskjaer, bandiera degli stessi Red Devils, attaccante norvegese che ricordiamo anche per essere stato decisivo, entrando dalla panchina, nella folle e vittoriosa finale di Champions del 1999 al Camp Nou di Barcellona contro il Bayern Monaco, siglando il 2-1 proprio nei minuti di recupero.

Ciò che contribuisce in maniera rilevante nella mancata crescita della società è una dirigenza (capitanata da Ed Woodward) incapace di condurre trattative che portino dei benefici al gruppo squadra. La follia più recente è stata quella di acquistare il difensore inglese Harry Maguire per ben 87 milioni di sterline; un ragazzo che, diciamo, non sta rendendo quanto ci si aspettava (per usare un eufemismo). Ce ne sono altri di esempi simili, come il suo compagno di reparto, lo svedese Lindelof (pagato all'incirca 40 milioni), oppure il terzino Wan-Bissaka. Disponevano di un centravanti top come Romelu Lukaku, ma non solo è stato ceduto (all'Inter per 65 milioni di parte fissa più 15 di bonus più o meno facilmente raggiungibili, pagabili in cinque comode rate), ma non è stato rimpiazzato a dovere. Oggi hanno acquistato lo svincolato Edinson Cavani, assecondandolo su uno stipendio elevato (10 milioni l'anno netti) e, sulla fascia di sinistra di difesa (finalmente), sembrerebbe essere arrivato un giocatore di livello come il brasiliano Alex Telles.

Se si vuole tessere una lode a questa società, però, è giusto farlo: si lascia spazio ai giovani, in particolare i ragazzi cresciuti nelle Academy (sono l'equivalente dei settori giovanili, la Primavera), come Marcus Rashford e Mason Greenwood che bene stanno figurando, si stanno mettendo in mostra su buoni livelli. Questo è un pregio che si nota in tutte le squadre di Inghilterra: si ha la pazienza di far maturare la gioventù, permettendo loro di giocare e anche di sbagliare. In Italia le critiche sarebbero feroci sia dalla parte degli organi di stampa, sia dall'opinione pubblica.

Questo team glorioso ha bisogno di un allenatore sapiente che sia in grado di mettere bene in campo la squadra; ha bisogno di individualità in alcune zone del campo che sappiano effettivamente giocare a calcio; infine, hanno urgente bisogno di un organigramma societario diverso e maggiormente competente.

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