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Una nuova competizione?

 Superlega europea: favorevoli o contrari?
 

Una nuova riflessione viene qui proposta in merito alla direzione che dovrà prendere il calcio del futuro.

Questa settimana, terminata la tre giorni di Serie A, con l'anticipo di domani, Venerdì 6 Novembre, a Reggio Emilia fra il sorprendente Sassuolo e Udinese (ore 20:45), per poi concludersi col posticipo di Domenica sera, alla stessa ora, fra Milan ed Hellas Verona presso lo stadio Giuseppe Meazza, verranno sospese le competizioni per club per lasciare spazio alle insensate partite di UEFA Nations League. Insensate perchè? In fase di emergenza dovuta al dilagare del Coronavirus, non sembra essere una buona idea far mescolare calciatori in ogni luogo, sparsi per l'Europa, costringendoli ad esporsi al rischio, anche solo prendendo un aereo. I vari dirigenti ed allenatori hanno fatto emergere questo problema, ma ovviamente non cambierà nulla.

Non è però questo l'argomento che si vuole avanzare. Questi tre turni di Champions League hanno messo in luce come alcune squadre di basso rango come Ferencvaros, Ktasnodar ed Istanbul Basaksehir (giusto per fare tre nomi) facciano molta fatica a sopportare questo tipo di gare. Pertanto torna di moda, torna d'attualità la disputa "Superlega sì, Superlega no?".

Gli argomenti avanzati dai favorevoli insistono sulla spettacolarità della competizione, visto che si avrebbero sempre partite molto avvincenti, ad esempio Barcellona vs Liverpool. Inoltre, garantendo partite di così alto spessore, i grandi club guadagnerebbero di più a livello economico grazie, in particolar modo, alle televisioni. La parola chiave per descrivere una simile competizione può essere: élite.

Dall'altra parte, c'è chi è contrario all'introduzione di un simile torneo, soprattutto quei sostenitori di quelle squadre che stanno avendo una crescita, che da qualche anno hanno intrapreso una strada virtuosa, un progetto interessante come Atalanta e RB Lipsia. Squadre simili hanno investito molto, fatto molti sforzi e sarebbe giusto permettere loro di partecipare alla Champions League, la massima competizione europea. Non bisognerebbe soffocare la favola, la grande sorpresa. La parola chiave, qui, potrebbe essere "popolarità": in fondo il calcio è uno sport popolare, che deve essere alla portata di tutti.

Da parte mia, penso che in linea generale può essere vero tutto quanto. Non c'è una falsità oggettiva, ma esistono prospettive diverse, senza per questo snaturare l'essenza stessa di questo sport. Propendo verso il sì alla Superlega, perchè affascinato di assistere sempre a partite di alto livello. Il tutto senza dover per forza sopprimere i campionati nazionali.

 

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