Quale futuro?
Ci sarebbero molti interrogativi da porsi su questa Inter targata Antonio Conte 2.0, uscito quasi rigenerato dal rendez-vous di Villa Bellini nel mese di Agosto, in seguito all'amara finale di Europa League disputata a Colonia contro il predestinato Siviglia guidato da un Julen Lopetegui tornato in carreggiata dopo esser stato messo da parte dalla Federazione calcistica spagnola e dopo la parentesi assai buia del Real Madrid.
La stagione calcistica 2020/2021, è giusto premettere, è e resterà una stagione particolare, anomala e, se vogliamo, falsata causa emergenza Covid. Gli stadi vuoti, le quarantene che si vanno a sommare agli infortuni... Sono tutti aspetti da tenere in considerazione, così come pure la psicologia di calciatori ed arbitri subiscono inevitabili conseguenze (ad esempio, senza pubblico, c'è meno pressione). Nel caso specifico dell'Inter c'è un'ulteriore variabile: è la squadra, in Italia, che ha terminato la stagione maggiormente in ritardo (venerdì 20 Agosto). La squadra ha oggettivamente avuto poco tempo per prepararsi, far assimilare ai nuovi arrivati gli schemi tattici dell'allenatore. Vero altresì che è ancora presto per i giudizi visto che siamo al 2 Novembre, ma sta già per arrivare una partita decisiva in Champions League contro il Real Madrid, dopo i pareggi rispettivamente contro Borussia Moechengladbach e Shakhtar Donetsk. Dopo sei giornate di campionato l'Inter ha collezionato 11 punti, subendo ben 10 reti, mettendone a segno 14.
L'Inter è da Scudetto? Questa domanda nasconde delle insidie, in quanto tendenzialmente si dovrebbe rispondere affermativamente. Se perè si entra un pochino più a fondo nel mondo Inter, la risposta non è poi così scontata perchè i problemi della squadra non sono pochi. Il primo e il più inquietante riguarda, a mio avviso, l'atteggiamento di Conte. Da quel dì del meeting in Villa Bellini pare aver perso quella grinta che lo ha contraddistinto lo scorso anno, anche se ha smesso di sparare a salve contro la società. La sensazione che passa è che non voglia più allenare l'Inter, ma che sia stato in qualche modo forzato.
In secondo luogo c'è da sottolineare l'incapacità di saper leggere le partite in corso e la gestione del gruppo. Nainggolan è svogliato, Perisic sembra essere fuori ruolo e, quindi, inadeguato. Eriksen neanche a parlarne. Kolarov nel trio difensivo combina più disastri di quando Homer Simpson viene lasciato solo con sua figlia Maggie. Brozovic demotivato, Vidal sprecato a fare il regista.
La somma fa il totale, tutti questi problemi, uniti assieme, pongono la squadra nerazzurra in una posizione di incertezza. Questo al netto della sfortuna e degli innumerevoli errori arbitrali contro: in un anno in cui la Juventus, vincitrice degli ultimi nove campionati, vive una fase di rifondazione, sarebbe fondamentale approfittarne.
Il tempo ci dirà meglio quale sarà il destino dell'Inter. I tifosi possono e devono continuare ad amare questi colori perchè i calciatori e gli allenatori passano, ma i colori e i valori restano. Serve una vittoria contro i blancos!
Amala
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