Requiem a San Siro
Ancora una volta non si superano i gironi. Ancora una volta si è fatta una magra figura. Dopo gli inciampi col PSV Eindhoven (quando in panchina allenava Luciano Spalletti) e con lo Slavia Praga, ecco un altro scivolone, stavolta contro lo Shakhtar Donetsk. Per ben due volte i nerazzurri pareggiano senza segnare alcuna rete. Una Champions League davvero amara per l'Inter, indigesta. Non è arrivata neanche l'Europa League, siamo fuori da tutto, ultimi nel girone. Proviamo ad andare con ordine.
1) Girone d'andata: tanto spreco, questo si sa, lo si paga...
Chi di noi, dopo il sorteggio, ha pensato che l'Inter potesse arrivare ultima con soli sei punti, di cui una sola vittoria e tre pareggi? Nessuno, penso. Il girone ha visto un Real Madrid non così scintillante, una delle formazioni peggiori del recente passato; dalla seconda fascia è arrivato lo Shakhtar Donetsk, già affrontato in Europa League la scorsa stagione, battendolo per 5-0 (!) in semifinale; dalla quarta fascia si è pescato questo BMG originariamente sconosciuto, ma che poi si è rivelato un avversario molto insidioso.
In origine chi di noi non ci ha creduto? C'era consapevolezza di doversi sforzare per qualificarsi, perchè oggettivamente in Europa nessuno ti regala nulla, ma è altresì vero che c'era consapevolezza dei mezzi a disposizione, la qualificazione stavolta poteva essere alla portata. Il pareggio contro il BMG alla prima giornata può starci? Io risponderei di no, specie per come è maturato. Vai in vantaggio, non hai subito tiri verso le specchio per tutta la partita, ciononostante sei sotto per 2-1. Fortuna che c'è Lukaku che salva la baracca. Ancor più incomprensibile è lo 0-0 maturato a Kiev contro lo Shakhtar. Domini per tutta la partita, ti hanno privato di un rigore clamoroso, prendi settanta pali e cinquanta traverse, devi vincere. La sfortuna c'entra fino a un certo punto. Mancavano incisività e precisione. Contro il Real Madrid a Valdebebas vai sotto di due reti, le recuperi, ma poi prendi gol. Ma questa è l'unica eccezione che sento di ammettere, perchè ci può stare di perdere a Madrid.
2) Girone di ritorno: lo scempio del "Meazza", l'illuaione del Borussia Park e il requiem finale.
Contro i madrileni a San Siro si è vista la paritta più brutta dell'anno. Anzi, dirò di più: c'è stata partita? L'Inter era realmente presente in campo? Proprio no, non ci stavano con la testa, Vidal in primo luogo che si fa espellere dopo veementi proteste. Ma come ti permetti di comportarti così verso il direttore di gara? Sei stato ammonito: basta! Finiscila! Non continuare, se no ti becchi il secondo giallo. Ecco fatto.
Appuntamento in Germania e finalmente si vede un buon approccio alla partita. Lukaku trascinatore, Hakimi entra dalla panchina e sforna assist, Darmian si traveste da goleador: con quella vittoria sembrava ci fossero i presupposti per giocarsi il tutto per tutto contro gli ucraini, di presentarsi sul rettangolo verde col coltello fra i denti. Invece tutto ciò non si è visto: i nerazzurri sembrava stessero giocando una normalissima partita di campionato. Abbiamo visto una partita amministrata, bloccata a volte e pure rischiata. Da Madrid non c'è stato alcun biscotto, gli spagnoli hanno fatto il loro dovere vincendo 2-0 cpntro i tedeschi. Perciò nella ripresa dovevi spingere sull'acceleratore, dovevi buttare il sangue e non devi cambiare i giocatori sempre a fine partita, è troppo tardi! Eriksen entra e a momenti te la risolve! La performance del post-gara di Antonio Conte davanti ai microfoni è stata ridicola, imbarazzante e vergognosa.
La colonna sonora perfetta dopo ieri sera sarebbe la "Lacrimosa" di Mozart: un requiem che segna definitivamente la fine dell'avventura di Antomio Conte sulla panchina dell'Inter. Purtroppo i 12 milioni di euro che guadagna in un anno non permettono stravolgimenti a stagione in corso. Si naviga in apnea. Questo è l'epilogo di una triste storia annunciata. La data? Il 25 Agosto. Il luogo? Villa Bellini.
C. Pitari
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