Si riparte!
Il campionato italiano è ricominciato così come si era interrotto l'anno nefasto che ci siamo messi alle spalle: Milan capolista con 37 punti e l'Inter che insegue ad una lunghezza di distanza, quindi 36 punti. La squadra allenata da Antonio Conte non sta conoscendo altro risultato se non la vittoria. Dopo Reggio Emilia sono otto le vittorie di fila, ma questo ancora non sta bastando per far guadagnare ai nerazzurri la prima posizione. C'è ancora tempo, eccome se ce n'è. Il cammino è molto lungo e la prima contendente, non me ne vogliano i tifosi del Milan, resta la Juventus: sono loro ancora la squadra da battere. Piccola parentesi provocatoria: Tuttosport, visto che tira fuori innumerevoli record per quanto concerne la Juve, ha da annotare il fatto che in meno di sei ore i bianconeri han perso ben sei punti! Il Collegio di Garanzia del CONI ha decretato che Juventus-Napoli si deve giocare e la sera stessa, sul campo, la Fiorentina passeggia in trasferta, asfaltandoli per tre reti a zero, record assoluto!
Torniamo all'Inter. Ormai è noto: la squadra di Conte non diverte, Non deve farlo, pena smarrimento della sua essenza calcistica. Le sue squadre devono essere popolate da fabbri e meno da artisti, devono essere tremendamente efficaci. Così è stato col Napoli, con lo Spezia, col Verona e, ieri, col Crotone. Un piccolo focus lo vorrei concedere sulla vittoria contro gli scaligeri perchè la squadra allenata da Ivan Juric è ostica, tosta da affrontare perchè subisce poco. Infatti, i veronesi hanno: pareggiato con Milan e Juventus, vinto contro Atalanta, Lazio e Roma (seppur a tavolino). L'Inter è stata l'unica grande squadra contro cui non è stata in grado di non ricavare risultati positivi, perdendo di fatto per 1-2.
La vittoria contro i calabresi, invece, è arrivata in maniera più roboante, con un largo scarto: 6-2 risultato finale. Preso per sè stesso, il risultato direbbe che non c'è stata storia. Vero, ma non del tutto. Non c'è stata più storia nel secondo tempo, quando in campo è entrato Stefano Sensi, uno di quelli che la palla eccome se la fa girare bene. Nel primo tempo al suo posto c'era un imbarazzante, un inguardabile, un rivoltante Arturo Vidal. Quella del cileno è stata una prestazione da 3 in pagella, così schifosa che pure un allenatore come Conte che ha fatto carte false per averlo lo ha immediatamente tolto dal campo. Sul corner da cui è scaturito il gol di Zanellato si è perso totalmente la marcatura del giocatore ospite e, con l'Inter poi andata in vantaggio per 2-1, decide di fare un pestone al povero Reca in area causando, di conseguenza, un rigore evitabilissimo (rigore molto simile a quello che ha procurato contro il Borussia in Champions a Milano). Poteva temporeggiare, non era una situazione grave e per giunta è arrivato stanco. Non è un calciatore affidabile come un tempo, ora basta con la favoletta dell'instant team, dell'esperienza: certi giocatori non sono più in grado di rendere al top, Kolarov ne è un altro esempio.
Degli axquisti chiesti dal mister solo Romelu Lukaku ha funzionato davvero, il resto sono dei flop. Lautaro Martinez (tripletta ieri) c'era già in squadra e Hakimi (ieri quinto gol stagionale) è stato un investimento voluto dalla società.
Il 2020 è finito e si spera che questo 2021 possa essere una sorta di resurrezione dalle ceneri come avviene per la Fenice. Sia per noi civili, sia per l'Inter, da troppo tempo senza un trofeo. Quest'anno sembra essere l'anno buono, ma preferisco dirlo a voce bassa. Scaramanzia? Affermativo.
#amala
C. Pitari
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