Tenner Tessmann e una scena già vista
Calciomercato Inter - Si sa, nel momento in cui si entra nel vivo del calciomercato ci si deve aspettare di tutto e di più: nascono trattative che mai si potessero pensare, trattative plausibili che vengono condotte naturalmente in porto oppure che possono saltare anche per soli 100.000 euro. Nello specifico, l'intento è quello di analizzare più da vicino quanto accaduto fra l'Inter, il Venezia e il calciatore statunitense Tessmann.
Ricostruzione - Giorno più, giorno meno l'Inter apprezzava e mostrava interesse verso il giocatore dai primi di Giugno. Anzi, stando a quanto si è appreso dalle varie fonti, vi era già una trattativa in essere fra le parti. Francis James Tenner ha certamente disputato un buon campionato di Serie B con la compagine lagunare, sfociando con la promozione in Serie A tramite il cammino dei play-off. Inevitabilmente ha attratto su di sé le attenzioni di club certamente di più elevato cabotaggio, fra cui, appunto l'Inter. Fra le società i rapporti sono ottimi e a dimostrazione di ciò sta il passaggio, in laguna, di Gaetano Oristanio a titolo definitivo. Si stava lavorando per far fare all'americano il percorso inverso e le società erano prossime all'accordo. L'obiettivo della società nerazzurra era quello di acquistarlo a titolo definitivo e lasciarlo un anno in prestito agli stessi lagunari, iniziando a vestire la maglia dell'Inter a partire dalla stagione seguente. Oltre alle (possibili) elevate richieste di commissioni da parte di chi cura gli interessi del calciarore, quel che ha portato al naufragio definitivo della trattativa è stata la volontà chiara di Tessmann di non voler andare in prestito, ma di voler indossare immediatamente la casacca nerazzurra giocandosi il posto con gli attuali centrocampisti centrali, Calhanoglu e Asllani-
Linea di confine - Da questa vicenda un primo punto di vista che se ne può ricavare è il seguente: probabilmente oggi i cakcuatiru nin appena iniziano a far vedere quakcisa di buono si sentono i più forti, sentendosi in dovere di dettare legge in una trattativa di mercato- Questa è un'accezione forte, sì, perchè ciò èptrebbe essere visto con un occhio positivo in quanto il calciatore ha fame e determinazione e vuole mostrare fin da subito il potenziale che crede di avere. Vero, ma in questa età molto giovane in cui ancora non ha dimostrato nulla, la società crede che il ragazzo abbua busigno di un ulteriore periodo di apprendistato, magari alzando un pochino il libello, con un prestito in A per l'appunto, e quindi si ritira dalla trattativa dal momento che il calciatore rifiuta questa soluzione. La linea di confine fra la voglia di competere e la prepotenza è abbastanza sottile e le società non possono e non devono sottostare ai ricatti di procuratori e calciatori, un po' come accadde lo scorso anno con Lazar Samardzic e il suo padre-agente, anche se in quel caso le motivazioni che fecero saltare la trattativa furono di tipo economico legate alle commissioni, accordi già ptrdi che il padre avrebbe voluto rivedere anche a visite mediche già svolte.
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